Infertilità e impotenza sociale in Grecia tra V e IV secolo a.C.

di Federica Valente

Collana Duepunti, n. 94
ISBN 9791256090822

2025

pp. 288

L’infertilità nella Grecia classica, studiata in una prospettiva storico- antropologica (non solo medico- biologica). Un lavoro innovativo, fondato su un ampio spoglio delle fonti.

PROFILO DELL’OPERA

Approfondire le implicazioni della mancata genitorialità nella Grecia di V e IV sec. a.C. si rivela essenziale per la comprensione della civiltà greca e, a tal fine, riflettere sulla percezione che i Greci avevano dell’infertilità sociale contribuisce a far luce su un problema che attanagliava fortemente l’individuo. Per comprendere come gli uomini e le donne percepissero e vivessero la mancanza di un erede è necessario far interagire le fonti materiali e quelle letterarie; pertanto, all’interno del lavoro sono prese in esame una pluralità di testimonianze affinché si dia il giusto rilievo a una questione ancora poco affrontata. Lo studio prevede una riflessione sul lessico impiegato per descrivere l’infertilità, l’analisi della percezione, delle implicazioni sociali della suddetta condizione e del rapporto tra l’individuo infertile e il potere divino che sopraintende al concepimento.

AUTRICE

Federica Valente (Cassino, 1984), dopo aver conseguito la laurea in Filologia greca e latina presso l’Università di Cassino, ha ottenuto il diploma di dottorato in “Scienze dell’Antichità e Archeologia” presso l’Università di Pisa. Abilitata all’insegnamento del latino e del greco nel liceo classico, è docente di ruolo dal 2016 e membro del “Laboratorio di Antropologia del Mondo Antico”, diretto dal prof. Riccardo Di Donato. Si occupa prevalentemente di condizione e linguaggio femminile nel mondo antico.


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