Paolo Sperati e la musica per «Festa a Solhoug» di Ibsen

di Sandra Colella

Collana Biblioteca dello Spettacolo Nordico, n. 4
ISBN 978-88-7470-112-4

2010

pp. IV-116

L'azione di un musicista e uomo di teatro piemontese, propugnatore dell'opera italiana all'estero.

PROFILO DELL’OPERA

L’importante regista Ludvig Josephson, a metà dell’Ottocento, rievoca le compagnie d’opera italiane che percorrevano l’Europa, quasi emulando i comici dell’arte e riscuotendo ovunque curiosità e interesse. Si trattava spesso di formidabili cantanti e un gruppo particolarmente celebre aveva lavorato «sotto la conduzione musicale dell’esperto maestro Sperati (che avrebbe poi soggiornato in Svezia e si sarebbe stabilito infine a Christiania)». In un rigo, si sintetizza lo straordinario destino di questo attivissimo emigrante piemontese – nato a Venaria Reale nel 1821 e rampollo di una dinastia con radici nella musica militare dell’esercito sabaudo – che avrebbe animato e fecondato per anni la povera vita teatrale norvegese e collaborato con il giovane Ibsen. In questo libro, si trascrive e commenta, infatti, la sua partitura per Festa a Solhoug, il primo successo anche internazionale di Ibsen del 1856-57, e s’inquadra la figura poco nota di questo notevole italiano e della sua famiglia, che dal Piemonte alla Scandinavia s’irradierà musicalmente in America.

AUTRICE

Sandra Colella è dottore di ricerca di Scandinavistica e Spettacolo presso l’Università di Torino e ha pubblicato Ibsen, Bergsøe and Tarantism. Some Considerations about “A Doll’s House” and Nora’s Tarantella sul n. 5/2008 di «North West Passage».


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