Al fondo del nulla, il soffio della vita
Tolstoj, Pasternak, Grossman
di Tiziana Liuzzi
Collana Accènti, n. 22
ISBN 9788874703722
2014
pp. VI-138
Hanno tolto le briglie all’odio e ne è nata la compassione (Vasilij Grossman).
PROFILO DELL’OPERA
«Tutto cospira a tacere di noi, un po’ come si tace un’onta, forse, un po’ come si tace una speranza ineffabile» (Rilke). Perché parlare del nichilismo? Con il non senso abbiamo imparato a convivere: ha dismesso la sua apparenza tragica, si è fatto dimenticanza, refrain dialettico. Si può vivere, amare, morire in una società in cui la cultura dominante sia segnata dal nichilismo, ma non si può sperare perché per sperare è necessario essere autocoscienti, liberi: un io. Il tema delle conversazioni qui trascritte è il nostro io, di cui tutto cospira a tacere, quasi il suo esserci fosse un’onta da nascondere; un’onta che si rovescia, però, a volte, come la luce in certe pozzanghere, in speranza. In questo rovesciamento – come emerge nei capolavori di Tolstoj, Pasternak, Grossman – sta il paradosso che è avvenuto nello spirito russo. La tragedia del nostro tempo è l’oblio della coscienza che nella Russia del Novecento si è rivelata, però, proprio attraverso la catastrofe e la perdita di sé, occasione per la scoperta di un’ineffabile speranza.
AUTORE
Tiziana Liuzzi è docente di Filosofia e Storia presso il Liceo «Quinto Orazio Flacco» di Bari. Ha pubblicato vari saggi sulle matrici tragiche del pensiero greco, sulla problematica filosofica del «soggetto» nella riflessione speculativa di Agostino, sul simbolismo nelle opere di Dionigi l’Areopagita, Giovanni Damasceno, Tommaso d’Aquino. Dal 1995 collabora con il Centro Culturale di Bari. Per le Edizioni di Pagina ha pubblicato, nel 2010, Viaggio in Inghilterra. L’Occidente al crocevia del nichilismo: Virginia Woolf, Chesterton, Tolkien.