Attori all'opera

Coincidenze e tangenze tra recitazione e canto lirico

Collana Visioni teatrali, n. 4
ISBN 978-88-7470-457-6

A cura di Simona Brunetti e Nicola Pasqualicchio

2015; I rist. 2016

pp. 208 (con ill. B/N e 16 pp. a colori)

Il lavoro dell’interprete di un’opera lirica osservato in parallelo con quello dell’attore di prosa, nelle antitesi come nelle specularità, nella distanza come nella reciproca fascinazione.

PROFILO DELL’OPERA

Il cantante lirico è un attore: constatazione apparentemente ovvia, eppure spesso rimossa o contraddetta dall’immagine a lungo diffusa e radicata non solo nel pubblico dei melomani, ma nei cantanti stessi, dell’interprete d’opera come puro virtuoso della voce, come strumento canoro atteso alla prova “acrobatica” del do di petto o della nota sovracuta. A partire dagli interventi esposti da registi, musicologi, storici del teatro e storici del cinema in occasione di un convegno svoltosi a Verona nel novembre 2013, è nato un vivace dibattito di ampio respiro a cui abbiamo voluto dare spazio in questo libro, per offrire un’articolata riflessione sulla figura del cantante-attore. In particolare, attraverso il percorso delineato dagli interventi qui selezionati, ci si propone di riconoscere e riscoprire “l’attorialità” del cantante dalle origini del melodramma fino ai giorni nostri nelle sue specifiche modalità e problematiche.

CURATORI

Simona Brunetti è ricercatore di Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Verona. Si occupa principalmente di teatro ottocentesco italiano e francese. Accanto a due monografie dedicate alla fortuna scenica in Italia della Signora dalle Camelie (2004 e 2008), ha pubblicato diversi saggi e un volume sul rapporto tra scrittura drammaturgica e prassi attorica nel XIX secolo (Autori, attori, adattatori, 2008); ha collaborato inoltre all’edizione complanare di Angelo, tyran de Padoue di Victor Hugo (2012), a cura di Elena Randi. I suoi studi più recenti ruotano attorno all’analisi di copioni e libere trasposizioni tra il XVII e il XIX secolo. Per le Edizioni di Pagina ha curato, insieme a E. Randi, I movimenti dell’anima. F. Delsartre fra teatro e danza (2013) e, insieme a N. Pasqualicchio, Teatri di figura. La poesia di burattini e marionette fra tradizione e sperimentazione (2014).
Nicola Pasqualicchio è ricercatore di Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Verona. I suoi interessi scientifici riguardano principalmente le teorie ed estetiche del teatro nel Novecento, con particolare attenzione ad Artaud, e la drammaturgia dello stesso secolo: in tale ambito ha pubblicato una monografia su Beckett (Il sarto gnostico, 2006) e saggi su Pirandello, Savinio, Genet, Fo. Le ricerche più recenti riguardano la presenza del fantastico nel teatro dell’Ottocento e del Novecento: su tale tematica ha pubblicato vari saggi e ha curato il volume La meraviglia e la paura. Il fantastico nel teatro europeo (1750-1950), 2013.


RECENSIONI



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