Shakespeare off-scene / Shakespeare un-seen

Le scene raccontate nell'iconografia shakespeariana

a cura di Sandra Pietrini, Valeria Tirabasso

Collana Duepunti, n. 47
ISBN 978-88-7470-547-4

2016
pp. 200

Nei contributi a un Convegno di studi (Trento, ottobre 2015), alcune stimolanti riflessioni sul tema dell’iconografia shakespeariana “fuori scena”, che tanta parte ha avuto nel patrimonio artistico occidentale.

PROFILO DELL’OPERA

I drammi di Shakespeare hanno ispirato innumerevoli raffigurazioni, molto diverse fra loro e talvolta bizzarre. All’interno di questo vasto e variegato immaginario figurativo, assumono un particolare rilievo le rappresentazioni di scene o azioni soltanto raccontate, evocate o in qualche modo suggerite dal testo. La morte di Ofelia o l’assassinio del vecchio re Amleto sono fra gli esempi più celebri di questa tipologia iconografica, che estende enormemente l’immaginario shakespeariano e spesso suggerisce nuove letture interpretative dei personaggi e delle loro storie. Si possono includere fra gli off-scenes le immagini che offrono una raffigurazione letterale delle molte metafore shakespeariane, nelle quali gli artisti attingono ai testi drammatici come a una miniera di concetti e massime universali, ma anche le scene che mostrano la vita pregressa dei personaggi a partire da una semplice allusione contenuta nel testo, mostrando per esempio il gioco infantile del piccolo Amleto a cavalluccio del vecchio buffone di corte Yorick o Ariel rinchiuso nel cavo di un pino dalla strega Sycorax. Questa raccolta di contributi intende innanzitutto proporre alcune riflessioni sul tema, la cui ricognizione è facilitata dal meta-archivio iconografico “Shakespeariana”, il database realizzato da un’équipe dell’Università di Trento, che costituisce la base di partenza di molte ricerche. Intende anche dimostrare l’importanza della creazione di una rete virtuale di archivi per conservare e divulgare il patrimonio documentario relativo al teatro, con una sinergia da cui possono scaturire anche nuove idee di messa in scena.

CURATRICI

Sandra Pietrini è docente di Storia del teatro e dello spettacolo presso l’Università di Trento dal 2005 e nel gennaio 2014 ha conseguito l’abilitazione a Professore ordinario. Dirige il Laboratorio Teatrale e il Progetto Arianna, la cui sezione “Shakespeariana” è stata oggetto di due convegni, e fa parte di gruppi di ricerca internazionali come LaiRem e Iconodanza. Si è occupata prevalentemente di teatro medievale, trattati di recitazione e iconografia. Ha al suo attivo numerosi articoli in riviste nazionali e internazionali e varie monografie, fra le quali L’arte dell’attore dal Romanticismo a Brecht (2009) e I giullari nell’immaginario medievale (2011).
Valeria Tirabasso è dottore di ricerca in Storia del teatro presso l’Università degli Studi di Trento. Si è occupata principalmente dei drammi shakespeariani e delle loro riscritture e adattamenti, con un particolare approfondimento su The Tempest. Durante il dottorato ha coordinato il Progetto Arianna, il database shakespeariano portato avanti dal Laboratorio Teatrale. Ha partecipato a numerosi convegni e conferenze sia in Italia che all’estero, pubblicando alcuni articoli in volumi collettanei.


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