Figure della relazione

Saggi su Ricœur, Patočka e Derrida

di Carmine Di Martino

Collana Duepunti, n. 58
ISBN 978-88-7470-629-7

2018; I rist. 2019
pp. 120

Perché andare incontro all’altro? Il volume risponde a questa attualissima domanda attraverso il pensiero di autorevoli filosofi contemporanei che si sono misurati col problema dell’alterità e della relazione.

PROFILO DELL’OPERA

Perché andare incontro all’altro? La nostra attualità – individuale, sociale, giuridica, politica – sembra in vari modi pervasa da questa domanda. Ciò non può passare inosservato. Ma prima di pensare all’incontro con l’altro come a una scelta, un impegno, un onere o un dovere, bisognerebbe forse prendere atto che, a diversi livelli, noi veniamo dall’altro. L’avvenimento stesso della nostra nascita ci inscrive in una dipendenza incancellabile da altri. L’incontro con l’altro è insomma già al cuore di noi stessi e precede qualunque nostra iniziativa verso di esso, affermativa o negativa che sia. L’altro è alla radice di me, è necessario allo stabilirsi della mia vita nel mondo e alla mia identificazione.

AUTORE

Carmine Di Martino insegna Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi riguardano l’antropologia filosofica e l’antropologia evolutiva, la fenomenologia husserliana, l’ermeneutica heideggeriana e i rispettivi sviluppi in area francese, con particolare riferimento ai problemi del linguaggio, della scrittura e della genesi del senso. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Esperienza e intenzionalità. Tre saggi sulla fenomenologia di Husserl (Milano 2013), Signe, geste, parole. De Heidegger à Mead et Merleau-Ponty (Paris 2015), Viventi umani e non umani. Tecnica, linguaggio, memoria (Milano 2017).


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