Il Sé che cambia

L'anima nel tardo Neoplatonismo: Giamblico, Damascio e Prisciano

di Carlos Steel

Collana Biblioteca filosofica di Quaestio, n. 2
ISBN 9791256090495

2006; I rist. 2007; Nuova edizione 2024

pp. XXII-246

Un contributo insostituibile per ricostruire e comprendere il dibattito sull’anima nel Neoplatonismo dopo Plotino.

PROFILO DELL’OPERA

«Conosci Te stesso». Ma qual è il mio Io? O qual è il mio «vero Io»? Giacché «noi siamo molte cose», come dice Plotino: l’unione di corpo e anima, l’anima con i suoi desideri, le sue passioni e i suoi pensieri, l’intelletto, l’Uno stesso. L’anima non sembra avere un’essenza stabile: posta fra il sensibile e l’intelligibile, può diventare tutto ciò verso cui rivolge la propria attenzione. Discendendo nel corpo, l’anima muta persino nella sua sostanza, eppure, nonostante tutti i cambiamenti, rimane se stessa. Il concetto dell’anima e del Sé occupa un posto centrale nella filosofia neoplatonica da Plotino in poi, e ha continuato a suscitare vivaci discussioni fino agli ultimi rappresentanti della scuola neoplatonica ateniese.

AUTORE

Carlos Steel è Professore emerito di Filosofia antica e medievale all’Universita di Leuven. Le sue ricerche vertono principalmente sulla tradizione platonica, con una particolare attenzione al pensiero di Proclo. È autore di numerose edizioni critiche e traduzioni di opere dello stesso Proclo, dello Pseudo-Simplicio, di Massimo il Confessore, di Enrico Bate di Mechelen e altri autori antichi e medievali. È Presidente del progetto dell’Aristoteles Latinus. Attualmente sta ultimando l’edizione del Commento ad Euclide di Proclo.


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