Opere teatrali

Volume secondo (Batechio)

di Salvestro cartaio detto Il Fumoso
a cura di Anna Scannapieco

Collana Duepunti, n. 56
ISBN 978-88-7470-618-1

Prefazione e traduzione di Roberto Alonge

2018
pp. 176

Prosegue con questo volume la pubblicazione del corpus dell’opera teatrale del Fumoso, un prodotto maturo della drammaturgia comica senese del primo Cinquecento. 

PROFILO DELL’OPERA

«Finora le commedie popolari senesi sono state lette nella prima edizione che capitava sotto mano. Ci si deve invece convincere che questi testi vanno trattati con lo stesso metodo filologico con cui trattiamo quelli di Cicerone e Petrarca, che la tradizione va censita e valutata come quella di qualsiasi altro testo», lamentava – venticinque anni or sono – uno studioso del calibro di Michele Feo; e ammoniva: «noi riteniamo che sia giunto il momento di non scrivere più saggi critici. I compiti veri sono quelli del nuovo catalogo scientifico, della costituzione e edizione dei testi nel loro complesso, accompagnati da commento linguistico, storico e folklorico». A tale esigenza risponde la presente edizione, dedicata all’opera teatrale del Fumoso, scrittore di punta della tradizione senese. Dopo i primi due volumi, che hanno presentato i tre generi fondamentali praticati dall’autore (commedia di maggio, commedia carnevalesca e commedia rusticale), il presente propone la seconda e ultima commedia di maggio, intitolata al suo protagonista, un non troppo lontano progenitore di Arlechin Batochio. Nel Batechio, ninfe e pastori corredano, non senza qualche intersezione surreale, le vicende sgangherate di un gruppo di villani. Vicende comiche e prevedibili di soldi e sesso, in cui si incastonano inattesi e brucianti riferimenti alla realtà sociale e politica del tempo.

CURATORI

Roberto Alonge ha rivolto la sua attenzione a figure e momenti della drammaturgia e del teatro fra Cinque e Novecento, pubblicando numerosi libri, molti dei quali dedicati in particolare a Pirandello, Ibsen, Goldoni. Ha diretto la grande Storia del teatro moderno e contemporaneo di Einaudi, e ha fondato nel 1988 la rivista teatrale “Il castello di Elsinore”, che dirige tuttora. È autore altresì di un pamphlet intitolato Asini calzati e vestiti. Lo sfascio della scuola e dell’Università dal ’68 a oggi (Utet, 2005).
Anna Scannapieco insegna Storia della drammaturgia e Filologia dei testi teatrali presso l’Università di Padova. I suoi interessi di ricerca sono prevalentemente legati alla tradizione dei testi drammatici, indagati in una prospettiva di filologia a tutto tondo, impegnata cioè nella rivisitazione e nel restauro critico dei testi anche sotto il profilo del loro legame con la storia materiale dello spettacolo. Ha al suo attivo circa un centinaio di pubblicazioni, molte delle quali relative al teatro settecentesco.


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